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Eventi

Congresso Cln di Bari

"La Puglia, pur se esclusa geograficamente dalla Resistenza partigiana non rimase inerte di fronte alla tragica situazione prodottasi con il crollo dello Stato fascista... Il congresso assolse la decisiva funzione di convogliare le energie politiche più sane e moderne verso la soluzione pacifica della questione istituzionale, legittimando la propria presenza sul piano interno e internazionale." (Michele Cifarelli)

Tipo: Altri eventi
Inizio: 28/01/1944
Fine: 29/01/1944
Latitudine: 41.125675
Longitudine: 16.867347
Regioni: Puglia
Approfondimento
Descrizione
Tra il 28 e il 29 gennaio del 1944, nel teatro Piccinini di Bari, si tiene la prima riunione dei Comitati di Liberazione Nazionale, costituiti dopo il crollo del fascismo. L’organizzazione dell’evento non era stata facile. Inizialmente si era pensato di riunire il congresso a Napoli il 20 dicembre, ma l’ACC (Allied Control Commission), su pressione del governo Badoglio, aveva negato l’autorizzazione perché temeva che, in una città così vicina al fronte, non potesse essere garantito l’ordine pubblico. Il congresso viene allora spostato a Bari, dove già si era svolto un incontro preliminare il 24 novembre; e rimandato a gennaio. Per smorzare le voci allarmistiche, i partiti antifascisti prendono posizione con una dichiarazione pubblicata su “La Gazzetta del Mezzogiorno” il 22 gennaio 1944. Tre giorni dopo Badoglio dirama un’ordinanza con cui si vieta, a causa di una «incipiente» (e mai verificatasi) epidemia di tifo, «l’ingresso in città ai viaggiatori provenienti da Napoli e sprovvisti di certificato medico»; divieto poi annullato dagli alleati. Il 28 all’inaugurazione del congresso partecipano 120 delegati, in rappresentanza di 21 province; 50 giornalisti; 15 addetti alla segreteria; e 800 cittadini. Tra i convenuti Guido Calogero e Aldo Capitini per gli azionisti, Aldo Moro e Natale Lojacono, futuro sindaco di bari, per la Dc. I lavori vengono introdotti dal giudice Michele Cifarelli, segretario del Cln di Bari e presidente del comitato organizzatore, che dà lettura dei messaggi di Roosevelt, Stalin, Chiang Kai-shek. Segue un importante discorso di Benedetto Croce dal titolo "La libertà italiana nella libertà del mondo". Il filosofo pone subito la questione istituzionale, proponendo la liquidazione del re, corresponsabile della guerra e dell’avvento di Mussolini. Le sue parole vengono lungamente applaudite. Intervengono poi Giulio Rondinò e Carlo Sforza, appena rientrato dall’esilio grazie agli americani. Nel pomeriggio presiede Alberto Cianca e intervengono Vincenzo Arangio-Ruiz , Tommaso Fiore. I rappresentanti del Partito d’Azione chiedono l’abdicazione immediata del re e la sua messa in stato d’accusa; la trasformazione del congresso in assemblea rappresentativa permanente, fino alla nascita di una Costituente; l’elezione di una Giunta esecutiva che, fino alla liberazione di Roma, rappresentasse il popolo italiano nei rapporti con le Nazioni Unite. Contro il re e il governo Badoglio si schiera anche il Cln centrale in un messaggio ufficiale ai congressisti, portato attraverso le linee dal socialista Lizzadri e dal liberale Marconcini. I lavori terminano con la proposta di comporre una Giunta esecutiva con pieni poteri a cui avrebbero partecipato tutti i partiti rappresentati nel congresso (Partito Liberale Italiano, Democrazia Cristiana, Democrazia del Lavoro, Partito d’Azione, Partito Socialista Italiano e Partito Comunista Italiano). Il discorso di chiusura è affidato a Sforza che ringrazia i convenuti “alla prima libera assemblea dell’Italia e dell’Europa liberata”; e li invita a restare uniti e ad avere fiducia nell'Italia. L’assise barese viene commentata via radio da Alba De Cespedes che, con lo pseudonimo di Clorinda, era la voce di “Italia Combatte”, la trasmissione più prestigiosa di Radio Bari. L’evento viene definito da Radio Londra “il più importante avvenimento nella politica internazionale italiana dopo la caduta di Mussolini” e l’inviato della Reuters lo considera «di grande rilievo, perché il suo scopo principale sarebbe stato la questione istituzionale».Non minore risalto attribuiscono al Congresso il “New York Times, che ne pubblica la mozione finale; e il “Times” di Londra, che evidenzia la richiesta di abdicazione del re. Pochi giorni dopo, l’11 febbraio, gli alleati decidono la restituzione all’amministrazione italiana dell’«Italia continentale a sud dei confini settentrionali delle province di Salerno, Potenza e Bari» e della Sicilia. Gl americani sono favorevoli anche a dare corso alle mozioni congressuali, ma a bloccare questa linea interviene Churchill con il suo famoso discorso ai Comuni del 22 febbraio, in cui ricorre alla fantasiosa metafora della caffettiera (“Quando occorre tenere in mano una caffettiera bollente, è meglio non rompere il manico finché non si è sicuri di averne un altro egualmente comodo e pratico o comunque finché non si abbia a portata di mano uno strofinaccio”). Bari comunque ricava dall’esperienza del Congresso un ruolo di primo piano nella rinascita politica del paese: da maggio vi viene pubblicato "Il Nuovo Risorgimento", un giornale ideato da Vittorio Fiore, figlio di Tommaso, per animare la scena meridionale e approfondire il dibattito nazionale ; e a dicembre si tiene nella città pugliese il primo Convegno meridionalista .
Fasi
FASE III - Dal 01/01/1944 al 03/06/1944
Aree
Sud e Isole
Personaggi
Temi
Bibliografia
Maria Giulia Arbore - Antonia Patrizia Cimaglia, Bari dalla caduta del fascismo al 1. congresso dei comitati di liberazione nazionale, Adda, Bari 1985
Ciro Buonanno - Oronzo Valentini, a cura di, Il Congresso di Bari (28-29 gennaio 1944), La prima assemblea dell'Italia e dell'Europa liberata, Sapere 2000, Roma 1994
Vito Antonio Leuzzi - Mariolina Pansini, Dal congresso di Bari dei CLN al primo convegno meridionalista, la questione meridionale nel 2. dopoguerra, Sud, Bari 2006