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Personaggi

Giovanna Zangrandi

«Ci hanno adoperati male prima, popolo e soldati; ora per tentar di rifare un paese disfatto siamo dei guerriglieri soli; più che armi e mezzi, abbiamo, dobbiamo riscovare una selvaggia barbarie radicata di disperazione e di rabbia»

Nome di battaglia: Anna
Tipo: Partigiani di montagna
Data di nascita: 1910
Data di morte: 1988
Luogo di nascita: Galliera (BO)
Luogo di morte: Borca di Cadore (BL)
Nazionalità: Italiana
Regioni di azione: Veneto
Operativo fuori zona di nascita: Si
Morto in guerra: No
Approfondimento
Descrizione
Il vero nome di Giovanna Zangrandi era in realtà Alma Bevilacqua: lo cambiò quando decise un cambiamento generale della sua vita, trasferendosi nel 1937 in Cadore. Proveniva da una famiglia assai numerosa, di agiate condizioni sociali, afflitta però da diverse forme di malattia mentale, dalle quali neppure il padre, veterinario, si sarebbe sotratto, suicidandosi quando Alma-Giovanna aveva tredici anni. La madre, casalinga, rimasta vedova, mantenne la determinazione di far studiare la figlia, che in effetti si laureò in Chimica, successivamente diplomandosi in Farmacia. Dopo un periodo di assistentato volontario in Geologia all’Università di Bologna, alla morte della madre va a insegnare a Cortina, che conosceva quale località delle vacanze estive. Dopo l’8 settembre entra in contatto con le organizzazioni partigiane, divenendo staffetta nella brigata “Calvi” della divisione Nannetti. Si occupa di trasmettere ordini e notizie, di trasportare armi e materiali necessari alla vita delle formazioni, di diffondere la stampa clandestina. Quando i pericoli si fanno più vicini e minacciosi, sale in montagna, nella zona delle Marmarole. Dopo la guerra abbandona l’insegnamento, dirigendo dapprima un giornale locale, quindi dedicandosi tra il 1946 e il 1951 alla costruzione e alla gestione di un rifugio alpino sotto la cima dell’Antelao. Si dedica quindi alla scrittura, sua grande passione, manifestata già negli anni Trenta, vincendo alla metà degli anni Cinquanta il Premio Deledda, seguito poco dopo dal Premio Bagutta. Vivrà l’ultimo ventennio della sua vita in condizioni di isolamento a causa di una malattia degenerativa che la colpisce, accudita sino all’ultimo da un vecchio amico partigiano.
Fasi
FASE II - Dal 08/09/1943 al 31/12/1943
FASE III - Dal 01/01/1944 al 03/06/1944
FASE IV - Dal 04/06/1944 al 12/11/1944
FASE V - Dal 13/11/1944 al 08/04/1945
FASE VI - Dal 09/04/1945 al 02/05/1945
Aree
Zone di operazione
Eventi
Temi
Perché le Resistenza?
La memoria della Resistenza: cinema, letteratura e musica
Bibliografia
G. Zangrandi, I giorni veri. Diario della Resistenza, Milano 2012 (ed. org. 1963)
M. Trevisan, Giovanna Zangrandi. Una biografia intellettuale, Roma, 2011