Il 17 settembre 1943 un contingente di soldati italiani già di stanza a Teramo, guidati dal capitano di artiglieria Giovanni Lorenzini, decide di non consegnarsi ai tedeschi e si trasferisce in località Ceppo (Rocca Santa Maria), a 30km dal capoluogo.
Qui trova alcuni antifascisti teramani, tra i quali i fratelli Rodomonti e Armando Ammazzalorso, saliti già il 12. Nei giorni successivi si aggiungono altri soldati sbandati, ex-prigionieri di guerra inglesi e slavi (dal campo di Tossicia), gruppi di civili organizzati dal comitato insurrezionale guidato da Mario Capuani.
Il comando viene affidato al capitano dei carabinieri Ettore Bianco, già protagonista di un episodio di resistenza antitedesca il 12. Il gruppo viene diviso in tre compagnie: quella del partito d'Azione, quella "Estera" e quella dei comunisti, comandate rispettivamente dall'avvocato Felice Mariano Franchi, dal tenente colonnello Dushan Matiyasevic e dal tenente di artiglieria Francesco Di Marco.
Il 25 settembre un contingente di tedeschi si dirige verso il luogo dove sono situati i partigiani. La battaglia inizia alle 12.30 e dura circa 3 ore; i tedeschi sono costretti al ritiro. Si contano almeno 50 soldati uccisi, cinque camion e due autovetture distrutti. Il maggiore Hartmann viene fatto prigioniero e poi passato per le armi.
Dopo il combattimento, gli insorti si disperdono in piccole bande per continuare la lotta. Nel pomeriggio del 26 settembre i tedeschi cannoneggiano a lungo il Bosco, ormai già deserto. Nei giorni seguenti cinque partigiani vengono fucilati a Torricella Sicura e tre carabinieri e un militare in località Pascellata.
FASE II - Dal 08/09/1943 al 31/12/1943
Linea Gustav
Riccardo Cerulli - Libero Pierantozzi, La Resistenza a Teramo da Bosco Martese alla liberazione, La Nuova Editrice, Teramo 1978
Sandro Melarangelo, La Resistenza a Teramo : documenti e immagini, D'Abruzzo-Menabò, Ortona 2013
Costantino Felice, Dalla Maiella alle Alpi. Guerra e Resistenza in Abruzzo, Donzelli, Roma 2014