Figlia di commercianti emigrati a Torino, nel 1923 sposa Pietro Gobetti, suo compagno di liceo, e nel 1925 si laurea in Filosofia. Negli anni del fascismo la casa di Ada e Piero è al centro di una rete clandestina di intellettuali, che porterà più tardi alla costituzione del movimento Giustizia e Libertà. Per sfuggire alle persecuzioni fasciste emigrano per un periodo in Francia, dove Piero muore nel 1926. Rimasta sola con un bambino di pochi mesi e tornata a Torino, Ada riprende i lavoro come traduttrice ed inizia ad insegnare inglese, pur continuando a coltivare i contatti con esponenti dell’antifascismo. Nel 1937 si risposa con Ettore Marchesini; e nel 1941 partecipa alla fondazione del Partito d’Azione. Dopo l’8 settembre 1943 insieme al figlio Paolo entra nella Resistenza costituendo un primo nucleo di partigiani nella borgata Cordola di Meana di Susa e mantenendo i collegamenti tra Torino e le formazioni Giustizia e Libertà operanti in Val Susa e nei vari centri del Piemonte. Collabora alla fondazione e organizzazione dei Gruppi di difesa della donna insieme a Lina Fibbi e Pina Palumbo, dando vita ad un’imponente rete clandestina di aiuti alla guerriglia partigiana e di controinformazione che valorizza la partecipazione delle donne alla Resistenza. Dopo la liberazione è nominata vice sindaco di Torino, ma la sua azione politica prosegue anche attraverso l’impegno professionale come pedagogista, traduttrice e scrittrice.