Alla fine dell'estate del 1944, credendo ormai imminente l'arrivo degli alleati, le brigate partigiane bolognesi si organizzano allestendo due basi cittadine: una nel Macello comunale, in via Azzo Gardino (al comando di Bruno Gualandi "Aldo" e con Lino Michelini "William" commissario politico); l'altra presso l'ex Ospedale Maggiore, in via Riva di Reno (comandante Giovanni Martini "Paolo" e Ferruccio Magnani "Giacomo" commissario). Alla 7^ Brigata GAP, forte di circa 300 partigiani, si uniscono, scendendo dall'Appennino, alcuni uomini della 62^ Brigata Camicie rosse e della 66^ Brigata Jacchia.
All'alba del 7 novembre alcuni reparti delle Brigate nere, della Feldgendarmerie e della polizia scoprono, durante un rastrellamento, la base del Macello comunale. I partigiani reagiscono sparando con armi leggere; i tedeschi rispondono ricorrendo anche all'artiglieria pesante: abbattono uno dei due stabili del Macello e uccidono 4 partigiani.
Nel pomeriggio giunge un carro armato che inizia a cannoneggiare anche il secondo stabile. I partigiani decidono di abbandonare la base scendendo nel canale Cavaticcio, sfruttando l'oscurità e l'attacco diversivo portato dai compagni del gruppo dell'Ospedare.
Una volta giunti in piazza Umberto I (oggi piazza dei Martiri), eliminano un posto di blocco fascista e si dividono in gruppi. I feriti vengono portati nell'infermeria partigiana di via Duca d'Aosta 77 (oggi via Andrea Costa); gli altri tornano alle vecchie basi della primavera.
I partigiani patiscono 12 morti e 15 feriti. Secondo le fonti ufficiali, i caduti fascisti sarebbero 18.
La sera stessa un gruppo di gappisti reduce dalla battaglia, al comando di Ardito Fiorino “Primo”, si rifugia in via Spada alla Bolognina; il giorno dopo si sposta in un palazzo semidiroccato di piazza dell'Unità. Un nuovo imponente rastrellamento tedesco li sorprende alla mattina del 15 novembre. Intorno a mezzogiorno alcuni fascisti penetrano nello stabile e scoprono il nascondiglio. I partigiani reagiscono provocando diverse perdite al nemico, quindi tentano di sganciarsi ma vengono intercettati. Sei restano uccisi nello scontro, ai quali vanno aggiunti cinque feriti catturati e uccisi nel dicembre successivo. Gli altri fuggono attraverso le cantine e si rifugiano tra le macerie del mercato ortofrutticolo in via Fioravanti. Rimane ucciso anche un civile colpito da un proiettile vagante.
Le battaglie bolognesi dell'autunno '44 sono tra gli scontri cittadini più rilevanti combattuti in Europa durante l'occupazione tedesca.
FASE IV - Dal 04/06/1944 al 12/11/1944
Linea Gotica
La battaglia di Porta Lame: 1944 - sette novembre - 1969, Arte Stampe, Bologna 1970
Garibaldi combatte a Porta Lame: mostra storico-documentaria sulla battaglia partigiana del 7 novembre 1944 a Bologna, Bologna 1999
Porta Lame e le battaglie bolognesi dell'autunno 1944, Anpi, Bologna 2005